Tweet Senza Prometeo: Il caso e il caos

lunedì 5 novembre 2012

Il caso e il caos



Quante volte ci siamo fermati a guardare un cielo stellato e abbiamo provato a contarle quelle stelle ,  appartengono alla nostra galassia , ma nello spazio vi sono tante galassie quante sono le stelle che possiamo osservare e ancora di piu’ – Lo chiamiamo infinito perche’ la nostra mente limitata non ci consente di comprenderne la definizione e le stelle sono una parte di quell’infinito .
In quell’infinito, dove i corpi celesti sono in numero incalcolabile, esiste un pianetino chiamato terra che e’ li da milioni di anni e sopra quel pianetino, in quella sua buccia galleggiante sul magma  fuso, chiamata terra, da prima esiste la vita, poi prende forma l’umanita’  e poi ancora la civilta’ , una civilta’ che ha pochi millenni eppure ci sembra da tanto che quasi ci sentiamo adulti. 
Alla fine di tutto cio’ ci siamo noi , la nostra piccola vita individuale  che oggi puo’ sperare in meno di cento anni di sopravvivenza nel migliore dei casi : un attimo davvero fuggente nella scala del tempo.
Il caso che crea la vita , dal caos : miliardi di combinazioni come un immenso computer che elabora incessantemente dati e alla fine dell’alchimia esce qualcosa su un pianetino in una delle miriadi di pianeti del sistema solare in miriadi di sistemi simili di una delle miriadi di galassie sparse nel cosmo. 
Una moltitudine umana che e’ nullita’ persa nell’infinito e incapace perfino di capacitarsi del suo essere infimo e finito. Si vive insieme o si muore da soli come sul pianetino perso nella galassia. 
Le leggi che governano il macrocosmo sono le stesse che governano il microcosmo e la povera mente umana si dilata verso l’immensita’ o  si contrae verso l’infinitamente piccolo senza mai trovare la soluzione : l’infinito ascendente e l’infinito discendente e in mezzo noi che ne esemplifichiamo il principio. 
Quante teorie e filosofie sono state elaborate per superare questi limiti , scienza e fede su versanti a volte opposti nella tensione verso la verita’ ultima. Da prima era il fuoco e il monolite , poi la scienza e un Budda : uguale la ricerca diversa la via . Comprendere ci aiuta solo a scoprire quanto vi e’ ancora da  comprendere in una corsa senza fine o per noi forse ancora breve. 
La sottile buccia che sostiene tutti noi sul pianeta terra e’ il risultato di alchimie del cosmo durate milioni di anni , ma che l’umanita’ disprezza e consuma nel volgere di un mattino.
 La maledizione di Prometeo ci perseguita e ci condanna alle false speranze della scienza e delle religioni che fanno sentire gli umani come immortali quando invece per gli stessi greci dell’antichita’ gli uomini erano semplicemente “ I mortali “ per distinguerli dagli dei .


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