Tweet Senza Prometeo: novembre 2013

giovedì 14 novembre 2013

Basta parlarne

Non vi e' trasmissione radio televisiva che tratti di politica e non veda la presenza di esponenti di partito o della societa' civile che non parlino di riduzione della spesa pubblica, di tagli alla politica, di legge elettorale, di riduzione dei parlamentari, o della necessita' di adeguare il catasto urbano, di tagliare le provincie o i comuni, di limitare le pensioni d'oro. Una sorta di cantilenante elencazione di cose da fare per rianimare un'Italia esausta . 
Da anni si parla di questi temi e ne parlano di piu' quelli che in questi anni queste cose non le hanno mai neanche affrontate con convinzione , come se il parlarne da solo risolvesse i problemi . 
Ormai si ascoltano sempre piu' stancamente  questi proclami , a questa elencazione di buone intenzioni mai realizzate .
 Promesse al vento di cui rimane solo il  vento , un vento che potrebbe anche diventare tempesta . 

venerdì 8 novembre 2013

Erry de Luca : storia di una rivoluzione inevitabile


Quando lo Stato attraverso i suoi organismi collusi inizio' attraverso le stragi di innocenti la sua strategia della tensione abbiamo capito che il Fascismo uscito dalla porta era rientrato dalla finestra , anzi era stato fatto rientrare dalla finestra , ma i metodi di quella rivoluzione sbaglio' gli obbiettivi, il linguaggio e la comunicazione rifugiandosi in un ideologismo incomprensibile anche a chi ne capiva le ragioni diventando di fatto una rivoluzione elitaria e non di popolo . 
Il tragico errore di Togliatti di voler condonare e amnistiare coloro che avevano scientemente difeso nelle istituzioni e negli organi direttivi il percorso criminale del fascismo fece si che molti di essi rientrassero nelle istituzioni repubblicane e nella politica, di fatto perpetuandone metodi e mentalita' . Chi ,come me, ha vissuto negli anni 60 e 70 sa bene quanto fascismo ci fosse ancora nelle aziende, nelle istituzioni e nella societa' . Una societa' che ne era stata permeata e di cui il Berlusconismo e' la logica continuazione .
 Le BR e i gruppi che allora imbracciarono le armi ne erano coscienti , ma si parla molto dei morti innocenti causati da essi e molto poco dei morti innocenti causati dai  fascisti infiltratisi nello Stato e da esso protetti che hanno causato altrettanti morti innocenti nelle strade ,nelle stazioni , nelle banche, nelle piazze  d'Italia negli anni 60 e 70 ,salvo le ipocrite commemorazioni senza fine . In quegli anni personaggi come Valerio Borghese e altri erano liberi di circolare e di organizzare dei golpe ,quando avrebbero dovuto essere ammazzati gia' nel 1947 senza pieta' come loro avevano fatto negli anni del fascismo nei confronti di coloro che si battevano per la liberta' .
I gruppi armati del cosidetto 68 avrebbero dovuto avere il compito di fare quella pulizia che uno Stato ormai complice del passato regime non voleva piu' fare.  Hanno invece perseguito obbiettivi diversi attraverso macchinose congetture ideologiche che li portarono ad un progressivo isolamento da quel popolo che dicevano di voler render cosciente della situazione di falsa democrazia che gia' stavamo vivendo . 
Questo è l’articolo integrale di Erri De Luca, uscito con il titolo: «Notizie su Euridice»:
Euridice alla lettera significa trovare giustizia. Orfeo va oltre il confine dei vivi per riportarla in terra. Ho conosciuto e fatto parte di una generazione politica appassionata di giustizia, perciò innamorata di lei al punto di imbracciare le armi per ottenerla. Intorno bolliva il 1900, secolo che spostava i rapporti di forza tra oppressori e oppressi con le rivoluzioni. Orfeo scende impugnando il suo strumento e il suo canto solista. La mia generazione e scesa in coro dentro la rivolta di piazza. Non dichiaro qui le sue ragioni: per gli sconfitti nelle aule dei tribunali speciali quelle ragioni erano delle circostanze aggravanti, usate contro di loro.C’è nella formazione di un carattere rivoluzionario il lievito delle commozioni. Il loro accumulo forma una valanga. Rivoluzionario non è un ribelle, che sfoga un suo temperamento, è invece un’alleanza stretta con uguali con lo scopo di ottenere giustizia, liberare Euridice.Innamorati di lei, accettammo l’urto frontale con i poteri costituiti. Nel parlamento italiano che allora ospitava il più forte partito comunista di occidente, nessuno di loro era con noi. Fummo liberi da ipoteche, tutori, padri adottivi. Andammo da soli, però in massa, sulle piste di Euridice. Conoscemmo le prigioni e le condanne sommarie costruite sopra reati associativi che non avevano bisogno di accertare responsabilità individuali. Ognuno era colpevole di tutto. Il nostro Orfeo collettivo e stato il più imprigionato per motivipolitici di tutta la storia d’Italia, molto di più della generazione passata nelle carceri fasciste.Il nostro Orfeo ha scontato i sotterranei, per molti un viaggio di sola andata. La nostra variante al mito: la nostra Euridice usciva alla luce dentro qualche vittoria presa di forza all’aria aperta e pubblica, ma Orfeo finiva ostaggio. Cos’altro ha di meglio da fare una gioventù, se non scendere a liberare dai ceppi la sua Euridice? Chi della mia generazione si astenne, disertò. Gli altri fecero corpo con i poteri forti e costituiti e oggi sono la classe dirigente politica italiana. Cambiammo allora i connotati del nostro paese, nelle fabbriche, nelle prigioni, nei ranghi dell’esercito, nella aule scolastiche e delle università. Perfino allo stadio i tifosi imitavano gli slogan, i ritmi scanditi dentro le nostre manifestazioni. L’Orfeo che siamo stati fu contagioso, riempì di sé il decennio settanta. Chi lo nomina sotto la voce “sessantotto” vuole abrogare una dozzina di anni dal calendario. Si consumò una guerra civile di bassa intensità ma con migliaia di detenuti politici. Una parte di noi si specializzò in agguati e in clandestinità. Ci furono azioni micidiali e clamorose ma senza futuro. Quella parte di Orfeo credette di essere seguito da Euridice, ma quando si voltò nel buio delle celle dell’isolamento, lei non c’era.Ho conosciuto questa versione di quei due e del loro rapporto, li ho incontrati all’aperto nelle strade. Povera è una generazione nuova che non s’innamora di Euridice e non la va a cercare anche all’inferno.